Ti prego tutto ma NON la cellulite……….

Tra i miei post non ne poteva certo mancare uno sulla cellulite e da buon personal trainer che allena tante donne, eccolo qui.  Il periodo inoltre coincide con lo “scoccare” della prova costume che non fa altro che amplificare l’attenzione, che soprattutto le appartenenti al gentil sesso le rivolgono, e rendere la guerra che le stesse combattono tutto l’anno con i rimedi più diversi, molto più aspra e determinata ( pur di vedere ridotto l’inestetismo della cellulite sono disposte a tutto, ed io ne ho sentite di ogni) Ti prego tutto ma NON la cellulite. Ma vediamo di cosa si tratta. La cellulite già il termine è stato modificato per esigenze commerciali infatti nel gergo medico il suffisso …ite si utilizza per definire uno stato infiammatorio … se così fosse la cellulite starebbe ad indicare un infiammazione delle cellule, patologia ben diversa e più grave da quello che notoriamente si intende con il termine “Cellulite”. Il termine esatto è P.E.F.S. l’acronimo di quattro parole che stanno ad indicare Panniculopatia descritta in tre differenti gradi di severità: Panniculopatia EDEMATOSA;FIBROSA;SCLEROTICA (PEFS). E’ il risultato di un processo che non interessa solo le cellule adipose, ma anche il tessuto interstiziale ed i suoi vasi. È chiaro quindi che si tratta di una alterazione del tessuto sottocutaneo che per natura è ricco di cellule adipose. Si presenta in forme diverse ed infatti può essere compatta, molle ed edematosa. Il processo ha un’ evoluzione che può essere distinta in 4 stadi. Nel primo stadio si verifica un edema interstiziale, inizialmente reversibile, dovuto ad elevata permeabilità  dei capillari che provoca la trasudazione del plasma (parte liquida del sangue), il suo ristagno ed accumulo nel tessuto interstiziale tra le cellule adipose. Nel secondo stadio, si presenta in seguito alla differenziazione di fibre collagene dalle fibre reticolari, si formano i micronoduli, circondati da vere e proprie capsule di fibrille di collagene. Quando più micronoduli si fondono tra di loro si ha la comparsa del macronodulo, apprezzabile alla palpazione, e doloroso giungendo così al terzo e ultimo stadio. Sembra strano a dirsi ma questa progressione avviene perchè il corpo volendo difendere le cellule adipose e la loro conservazione( dato che queste sono le uniche riserve di energia in grado di garantire la sopravvivenza dell’individuo e quindi della specie umana) più gli adipociti sono minacciati ( aumento della pressione, insulti esterni quali massaggi, pressoterapia, cavitazione o eccessiva acidosi locale creata dal troppo esercizio – 5 serie da 50 di abduzioni-) più il corpo li “protegge” creando delle strutture sempre più resistenti fino ad avvolgerle in un reticolo fibroso che formerà quei noduletti sclerotici che visibilmente creano cedimenti cutanei, buchetti e perdita di tonicità ( la famosa buccia d’arancia). E’ insomma come si suol dire un cane che si morde la coda, più io provo a toglierla e con interventi sempre più aggressivi ( dal massaggio alla pressoterapia passando per la mesoterapia, possiamo parlare di veri e propri insulti meccanici al tessuto sottocutaneo)  più il mio corpo crea strutture “ difensive sempre più resistenti e così via. Sin dal loro primo apparire, queste tre situazioni sono caratterizzate da modifiche della temperatura cutanea che può essere rilevata con metodo termografico, permettendo così una facile e precisa determinazione dello stadio della cellulite. Nel prossimo post vi spiegherò quali sono le cause della cellulite, e come da personal trainer affronto il problema, cercando non di risolvere ma di limitare il problema ( anche se in certi casi,e precisamente quando ci si trova nel primo stadio si può anche risolvere)