L’uovo questo nostro amico, ma non solo a Pasqua
Per questa volta non sarò autore del mio post, ma mi limiterò a fare un breve sunto di un interessante articolo scritto dal dottor Silvano Busin (primario dell’ospedale Sacco di Milano e direttore scientifico di ISSA Europe) e pubblicato sull’ultimo numero della rivista di aggiornamento periodico riservata a noi personal trainers (Fitness&Sport. Nel suo articolo intitolato ” L’ uovo: questo nostro amico ” il dottor Busin ci dice che per decenni le linee guida mondiali hanno raccomandato di limitare i grassi, ma che adesso il governo degli Stati Uniti sta cambiando idea, adeguandosi alle nuove ricerche scientifiche. Infatti ogni 5 anni l’ U.S. department of Health and Human Services e l’ U.S. department of Agriculture incaricano un gruppo di esperti nutrizionisti del DGAC (dietary guidelines advisory committee) di aggiornare le line guida governative sull’alimentazione (http://health.gov/dietaryguidelines/2015-scientific-report/); e proprio nella sua ultima edizione il DGAC afferma che il consumo di colesterolo alimentare non è più da considerarsi a rischio. Traducendo letteralmente quello che questi signori chi dicono si legge che ” inizialmente le linee guida americane dietetiche raccomandavano che l’apporto di colesterolo alimentare si limitasse a non più di 300 mg/die, ma che nel 2015 non vi è alcuna relazione degna di nota tra il consumo di colesterolo nella dieta e colesterolo nel sangue. In conclusione il colesterolo non è un nutriente che dia preoccupazione di iperconsumo”(chiunque volesse approfondire o verificare questi aspetti, può contattarmi, e sarò lieto di fornire tuttala bibliografia a riguardo). Il documento non modifica la posizione nei confronti del colesterolo LDL (Low Density Lipoproteyn) ancora considerato una grave minaccia cardiovascolare, ma ridimensiona l’ influenza dell’alimentazione sull’aumento delle stesse, determinato in gran parte da fattori genetici. Solo il 20% del colesterolo sarebbe infatti legato all’introito alimentare secondo il DGAC, che ha dunque rimosso dall’edizione 2015 delle Dietary Guidelines for Americans le limitazioni al colesterolo alimentare, rimaste ferme al 1960. A fare poi esplicito riferimento alle uova è la ricercatrice che dirige il Cardiovascular Nutrition Laboratory della Tufts Univerity di Melford in Massachusetts la quale afferma che sebbene gli elevati valori di colesterolo siano ancora un fattore di rischio importante, quello di provenienza alimentare sembra svolgere un ruolo poco significativo nel determinare i livelli di colesterolemia, tanto da non giustificare l’esclusione delle uova dalla alimentazione di persone con livelli elevati di colesterolo ( figuriamoci quelli con livelli normali, aggiungo io !!!). Dagli studi più recenti emerge che un uovo contiene 185 gr di colesterolo con livelli di vitamina D (di cui molti sono carenti ) aumentati del 65%, 7 gr di proteine delle quali 5 nell’albume e 2 nel tuorlo con grassi che sono per la maggior parte mono e poli insaturi (grassi buoni, quindi) non dannosi per la salute. Tutto questo fa dell’ uovo un alimento dalle eccezionali caratteristiche nutrizionali soprattutto per la presenza di proteine ad alto valore biologico, e il tutto per SOLE 90 Kcal (per un uovo di 60gru). Ora potrete finalmente capire perchè il vostro personal trainer vi ha sempre detto di mangiare le uova (anche a colazione). Mi raccomando a Pasqua dateci dentro e fate il pieno di uova… della gallina.